Angei?
POESIE 
di Maurizio Noris
con un'opera di Giorgio Noris

Poesie in dialetto bergamasco
con testo italiano a fronte
Pagine 20 in formato 21,5 x 14
In bianco/nero
Rilegato a mano a filo grezzo
200 copie numerate

€ 7,00











Quello che si comprende subito, già dalle prime righe, di questa piccola raccolta, è che qui gli angeli, non solo hanno un nome ma anche una carne. Ed è questa la scelta, o meglio, la necessità che i tempi hanno imposto alla poesia di Maurizio Noris:
la riqualificazione
tutta umana di presenze che noi continuamente fatichiamo a individuare, ma che ci sono e che stanno con noi per indicarci, con la severità che forse solo il dialetto è in grado oggi di riferire, un mondo altrove ma assolutamente utile, dove ogni riconoscimento è delegato alle parole imprevedibili della poesia.
E tutto questo avviene senza la pretesa
di mitizzare angelicamente queste figure, vere metafore dell'amicizia e soprattutto vere come “controllori” della parola
che il poeta si è permesso all'interno

di tutta una tradizione novecentesca, pensando, tanto per fare qualche esempio, a Rilke e a Rafael Alberti, nel bisogno
di affidare a questi “messaggeri” le ragioni di una poetica e, forse prima,
il timore dell'insufficienza del dire nei confronti
della realtà. Ma già nel titolo, con il punto interrogativo, Noris insinua
un dubbio (forse sarebbe meglio dire un'esitazione): che tutto questo possa essere solo un desiderio incapace poi di realizzarsi
nel luogo dove gli incontri sono attesi.


Piero Marelli
dalla presentazione









Piergiorgio Noris
Gioàn
2009, cm 100x125, acrilico su tavola