C'è un bosco...
Ho realizzato questa raccolta di immagini, sorta di ‘‘diario sensoriale’’, durante alcune passeggiate dentro un bosco che sta tra due laghi, il Maggiore e quello d’Orta, un territorio chiamato Alto Vergante.
In questa parte del Piemonte, i boschi, ma in generale la natura, prevaricano nel rapporto con l’uomo, che resta impotente spettatore della bellezza che si esalta in un infinito intreccio di linee, reticoli e trame, effetto di minime catastrofi creative.
Colpito e affascinato dal disegno di tronchi e rami, sullo sfondo di cieli notturni o nevosi, plumbei o azzurro pieno, ho immaginato,
visto, segni e grafiche ‘‘interiori’’.
Un amico, appassionato e profondo conoscitore della pittura di Caspar David Friedrich, ha colto nelle mie fotografie forti analogie con gli ambienti, luoghi e atmosfere ritratti dall’artista tedesco,
che così scriveva: ‘‘Devo essere solo e sapere che sono solo per poter vedere e sentire pienamente la natura.Devo compiere un atto di osmosi con quello che mi circonda, diventare una cosa sola con le mie nuvole e le mie montagne
per poter essere quello che sono’’.
È una visione sicuramente romantica, che poco si addice ai nostri tempi, ma forse proprio questa è la strada da percorrere alla ricerca di quel rapporto negato, ma tanto agognato dall’uomo,
un uomo che contemplando si immerge nella natura e si perde.
I. Castelli
